AGI - Al via a Roma la ministeriale Salute del G20, presieduta dal ministro, Roberto Speranza. Gli incontri nella cornice dei Musei capitolini del Campidoglio durano fino a lunedì e vedono la partecipazione dei capi delegazione dei Paesi del G20. Focus sulle sfide poste dalla pandemia, che ha reso di importanza strategica questo appuntamento di recente istituzione.
“Ci sono le condizioni per costruire il ‘Patto di Roma’ volto a rafforzare i sistemi sanitari nazionali e a garantire i vaccini "anche nei Paesi più fragili", ha annunciato Speranza nel punto stampa a margine dei lavori della prima giornata che il ministro ha definito “molto intensa e positiva”.
“L’impegno di questo ‘Patto di Roma’ a cui stiamo lavorando è quello di costruire le condizioni affinché il vaccino sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi", ha spiegato il ministro della Salute. "Questa è una sfida che tutti i Paesi presenti condividono e su cui ancora lavoreremo nella giornata di domani, nell’auspicio di poter poi chiudere una dichiarazione condivisa e sottoscritta da tutti i Paesi presenti", ha osservato Speranza.
“Per me il ‘patto di Roma’” significa provare ad allargare la forza dei nostri servizi sanitari nazionali, investire di più e provare a segnare un cambio di passo molto significativo che consenta di difendere l'approccio di universalità del Servizio Sanitario Nazionale", ha spiegato il ministro. "Se una persona sta male va curata, indipendentemente dalla propria condizione economica, dal posto in cui è nata e dal colore della pelle", ha aggiunto. Il 'patto di Roma' "ritiene questo punto essenziale. E rispetto alla battaglia del Covid, questo punto si traduce con la sfida di portare il vaccino dappertutto, anche nei Paesi che sono più fragili", ha concluso.
Salute e ambiente
“La Salute – si legge in una nota del ministero - rappresenta il tema centrale della Presidenza italiana del G20 ed è entrata con forza in tutte le riunioni di alto livello e nel dialogo con la membership e i gruppi di ascolto, a cominciare dal Global Health Summit svoltosi a Roma a fine maggio sotto la direzione del Presidente del Consiglio Draghi e della Presidente della Commissione Europea Von der Leyen”. Questa tematica– continua il comunicato – “è inoltre intimamente legata alle tre priorità della Presidenza italiana - People, Planet, Prosperity - che indicano come il nostro benessere non possa prescindere dall’ambiente in cui viviamo. Tutto questo avviene in coincidenza con la contemporanea presidenza italiana del COP-26, di cui siamo co-Chair con il Regno Unito, ciò che dà al nostro Paese un’occasione unica di guidare il dibattito sulle principali questioni globali in un momento di straordinaria rilevanza”.
Parte di un percorso
La Ministeriale Salute di settembre è una tappa del percorso che la Presidenza italiana ha intrapreso con i membri del G20, i Paesi ospiti e le Organizzazioni Internazionali, a cominciare dal Tripartito OMS, FAO, OIE insieme ad UNEP. Il Global Health Summit di maggio ha raccolto nella Dichiarazione di Roma i principi cui si ispira la battaglia contro il Covid-19.
Lungo tale percorso, i ministri della Salute torneranno a riunirsi con i colleghi delle Finanze a fine ottobre per affrontare la questione fondamentale di come migliorare l’architettura globale della sanità, con al centro l’OMS, e assicurarle un maggior livello di sostegno finanziario con l’obbiettivo di superare in modo definitivo l’attuale pandemia e mettersi in condizione di affrontare al meglio quelle del futuro.
Impatto del Covid su obiettivi di sviluppo sostenibile
La Ministeriale è strutturata in tre parti. La prima sessione sarà dedicata all’impatto del Covid-19 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030. La prolungata emergenza sanitaria ne minaccia l’avanzamento, con stime che indicano come per alcuni obiettivi il ritardo accumulato possa essere di decenni particolarmente in determinate aree del mondo, e rende gli sforzi per il loro conseguimento ancora più urgenti e prioritari. Appare sempre più chiaro come una risposta efficace alla pandemia debba comportare un migliore sostegno ai Paesi più fragili per accelerare il conseguimento degli SDG, in primis quelli legati alla salute e ai suoi determinanti, soprattutto in termini di diritto universale alle cure sanitarie. Particolare attenzione verrà inoltre rivolta all’obiettivo della parità di genere, altro tema caro alla Presidenza italiana.
Il G20 Salute avrà in sostanza come messaggio centrale il mandato a “build back better” così come la realizzazione di una maggiore resilienza, di fronte alle crisi sanitarie e non solo. Migliorare i sistemi sanitari su scala globale, nazionale e locale a partire dalle cure primarie e investire importanti risorse nella salute e nel benessere sarà di importanza capitale per sostenere nel lungo periodo il progresso socio-economico mondiale e arrivare ad una maggiore prosperità condivisa. Andrà quindi perseguita una ripresa che tenga conto delle lezioni apprese durante la pandemia.
La seconda sessione fornirà indicazioni specifiche su questi cambiamenti. Si cercherà di rispondere alla domanda su cosa occorra fare per prevenire, essere meglio preparati e rispondere alle pandemie del futuro, a cominciare da come raggiungere una migliore capacità di collaborazione e coordinamento a livello internazionale, il cui perno dovrà continuare ad essere l’OMS. Nella consapevolezza che le ultime crisi sanitarie hanno avuto nella relazione uomo-animale-ambiente i principali fattori determinanti, una delle risposte chiave che i G20 suggeriranno sarà quella di rafforzare l’approccio One Health, che racchiude in un concetto olistico salute umana, animale e ambientale come determinanti della nostra salute e del nostro benessere, per i quali sono essenziali tra gli altri lo sviluppo sostenibile, i sistemi alimentari, la lotta al cambiamento climatico.
Importanza di sistemi sanitari solidi
Saranno importanti al riguardo anche gli strumenti. La crisi ha fatto emergere l’importanza di avere sistemi sanitari solidi ed efficienti, superando decenni di investimenti inadeguati. Fra i deliverable della riunione vi saranno le indicazioni sulla necessità della raccolta dei dati e della loro condivisione attraverso le frontiere sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia digitale. Un altro importante focus sarà sui professionisti della salute, a tutti i livelli, che si sono trovati in prima linea nel contrasto al Covid-19.
La terza sessione, infine, prenderà in esame i cd. “control tools” che ci stanno permettendo di contrastare con efficacia la pandemia. I G20 affronteranno il tema dell’individuazione delle migliori strategie globali possibili per sostenere lo sviluppo e l’equo acceso a vaccini, medicinali e diagnostica. Se il Covid-19 ha fatto emergere le carenze dei sistemi sanitari, esso ci ha al tempo stesso insegnato come ricerca scientifica, collaborazione internazionale e partnership pubblico-privato riescano a produrre risultati eccezionali, fra i quali la creazione di vaccini sicuri ed efficaci nel giro di pochi mesi.
Assicurare accesso a vaccini a tutto il mondo
E poiché l’emergenza sanitaria non sarà esaurita finché non ne saremo fuori tutti, i Ministri G20 discuteranno inoltre di come assicurare l’accesso più largo possibile ai vaccini da parte della popolazione mondiale a partire dai meccanismi di collaborazione esistenti, compreso tramite donazioni di dosi per far fronte alle esigenze più immediate. Occorrerà inoltre colmare il deficit finanziario dell’Access to COVID-19 Tools Accelerator (ACT-A) in particolare nei pilastri dedicati alle cure e alla diagnostica, che continueranno ad essere rilevanti per la gestione della pandemia insieme ai programmi di vaccinazione. L’obiettivo è che dalla riunione dei Ministri della Salute del G20 esca un messaggio rafforzato di cooperazione, solidarietà ed equità, nella convinzione che “nessuno debba essere lasciato indietro”.